Chiesa sconsacrata di Castiglione Alto
Indirizzo: Strada Castiglione Alto nei presso del civico 17
Il prevosto Marucco al suo ingresso in Castiglione, l’11 settembre 1887, trovava la chiesa parrocchiale fatiscente e senza fondi, assegnò all’ingegnere Carlo Maurizio Villa l’incarico di studiare e presentare un progetto di sistemazione di San Claudio. Persona di molto talento, amante del neogotico e anche di buon cuore, Villa offrì gratuitamente la sua opera. Su suggerimento dei Superiori e con l’assistenza dell’ing. Villa il prevosto chiese un contributo al Comune, ricevendo un deciso rifiuto: “La parrocchia di San Claudio non serve a nessuno”. Si cercò di forzare l’intervento, onde il Villa presentò una perizia giurata che dichiarava pericolante la chiesa. Il sindaco avv. Muratorio avvalendosi delle prerogative di Ufficiale di Pubblica Sicurezza, a scanso di ogni responsabilità, emise l’ordine di chiusura della chiesa dichiarata pericolante. Il prevosto informò il Prefetto il quale ordinò la riapertura. Per avviare i lavori di restauro il prevosto ricorse ai beni di famiglia che non furono sufficienti per pagare i debiti, allora don Marucco decise di ricorrere al miele. Cercò nozioni per sviluppare l’apicoltura, la raccolta del miele, la confezione in barattoli speciali e lo smercio del prezioso prodotto. Dopo un attento studio, diede vita con l’aiuto dei suoi parrocchiani alla nuova industria. Ogni cascina di Castiglione ebbe in poco tempo le sue arnie e i suoi apiari. Le donne si perfezionarono nell’avvolgere in graziosi involucri i vasetti di miele, e don Marucco si specializzò nello smercio del miele e della cera. La nuova industria apportò ben presto tangibili benefici economici a tutta la comunità. Ed i Castiglionesi risposero con generosità alle sollecitazioni di contribuire al restauro della chiesa, sia mettendo a disposizione risorse finanziarie, sia partecipando con entusiasmo ai lavori di scavo, di trasporto di materiale e di aiuto ai muratori. Il prevosto Marucco il giorno 28 agosto 1905, veniva ammesso in Roma all’udienza pontificia di Papa Pio X. Finita l’udienza pontificia, il prevosto di Castiglione si avvicinò al segretario del Pontefice mons. Giovanni Bressan e gli disse: "Ho notato che il Santo Padre è affetto da raucedine. Occorrerà che si curi, altrimenti diverrà afono e non potrà più tenere così bei discorsi. Io ho un rimedio portentoso contro la raucedine ed il mal di gola. Eccolo: lo faccia prendere dal Santo Padre e vedrà il prodigioso risultato."
In quel dire, estrasse dalla tasca della talare un vasetto di miele, ben confezionato e lo porse a mons. Bressan che ringraziò vivamente. Al ritorno don Marucco trovava una lettera da Roma, con lo stemma pontificio e, apertala, leggeva uno scritto di mons. Bressan che lo ringraziava a nome del Santo Padre del prodigioso miele e gli ordinava due dozzine di vasetti, autorizzandolo a mettere sulla carta intestata la dicitura: “Fornitore del Santo Padre”.
Tutta quella pubblicità al “miele di Castiglione” fece fiorire l’industria locale, mentre la chiesa parrocchiale veniva definita “la chiesa fatta col miele”. Ancor oggi sul muro esterno della chiesa si può osservare entrando nel piazzale, un bassorilievo con impressa un’ape contornata dalla scritta: “Il Mio Non Sol Ma L’Altrui Ben Procuro”. Con il 1906 davanti alla chiesa barocca, fu edificato un tratto di costruzione alta, snella, in stile gotico-lombardo. Nel 1911 il vecchio e nuovo edificio vennero allivellati in un’unica chiesa detta “Marucco”.
Fin qui la storia, ma oggi lo storico edificio in che condizioni è?
Purtroppo le condizioni della chiesa non sono buone, anzi: il degrado della chiesa e della zona circostante è notevole. Vi proponiamo alcune foto. Questa è la scalinata di accesso (in pessime condizioni) all'edificio sacro:
Questo è un dettaglio di una costruzione (notare il pessimo stato degli infissi che permettono agli agenti atmosferici di entrare) posta accanto alla chiesa:
Questo è il mure della chiesa (notare le vetrate rotte ed i muri in cattive condizioni) più vicino alla strada d'accesso:
Un altro dettaglio dello stesso muro da cui si può notare la bellezza della chiesa:
Questo è l'interno della chiesa, la foto è di qualche anno fa, ora purtroppo lo stato di conservazione delle decorazioni sarà molto peggiore a causa degli agenti atmosferici che entrano dalle vetrate rotte:
In questa foto possiamo notare lo stato di degrado del celebre bassorilievo:
Cosa si propongono di fare i candidati sindaco per salvare dal degrado questo splendido edificio?
Il Sindaco Bertinetti nel suo programma afferma "nel corso del mandato è stato realizzato il progetto preliminare per la ristrutturazione della ex chiesa di Castiglione Alto per renderla in futuro disponibile per attività sociali e culturali".
Nessuno dei cittadini è stato informato dell'esistenza di questo progetto, esisterà veramente o sarà solo una boutade elettorale?
Laureri non parla di questa chiesa nel suo programme elettorale, se ne disinteressa, come si disinteressa di qualsiasi cosa che non sia cementificare il territorio.
Rinnovamento e Progresso nel suo programma scrive: Vi sono a Castiglione alcuni edifici di proprietà pubblica, che potrebbero avere un grande valore per la collettività e sono invece abbandonati o sottoutilizzati: la chiesa di San Claudio a Castiglione Alto, la scuola di San Martino, annessa alla chiesetta, quella di Cordova, l’asilo di San Rocco. Invece di abbandonarli all’incuria, si procederà al loro recupero e utilizzo, rendendoli fruibili dalla popolazione, come spazio aggregativo capace di favorire la vita sociale e culturale, in una cornice paesaggistico - architettonica di qualità.
Fate in modo che ciò diventi realtà: il 6 e il 7 giugno votate e fate votare Laura Dusio come sindaco di Castiglione Torinese!
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