sabato 31 dicembre 2011

Giudizio di Rinnovamento e Progresso sull'operato dell'Amministrazione Bertinetti nel 2011

Nel 2011 molte occasioni sono state perse dall'amministrazione comunale. Non è stato fatto l'adeguamento del Piano Regolatore al P.A.I., è una cosa gravissima, sono in ritardo di anni! La collina non è quindi tutelata: si continua a costruire in zone a rischio idrogeologico. Queste nuove edificazioni generano ulteriore traffico veicolare che si scarica sulle sole strade esistenti: Strada del Luogo è l'unica strada che permette a chi arriva dalla 590 di raggiungere Strada del Mondino, Valle Garavaglia ed il Chierese senza percorrere interamente via Mario Caudana. Purtroppo l'accresciuto volume del traffico veicolare di cui si è detto sopra l'ha fatta crollare. Inoltre, nonostante siamo giunti a metà legislatura non c'è stato alcun coinvolgimento della popolazione nei vari passi riguardanti il nuovo Piano Regolatore, contrariamente a quanto la maggioranza aveva promesso in campagna elettorale. I cittadini con gravi problematiche, quali ad esempio i residenti in zone (Strada del Mondino e Cordova) di recentissima edificazione non sono stati ascoltati. La biblioteca non è stata sistemata in un luogo più accessibile, ove i giovani si possano radunare. Le necessità della popolazione giovanile non interessano alla maggioranza consiliare, altrimenti non si comprende perché la Commissione Consiliare che se ne occupa non venga convocata da due anni.

I Consiglieri Comunali di Rinnovamento e Progresso

Anselmo Nuvolari Duodo (Capogruppo)

Davide Faletti
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martedì 20 dicembre 2011

La Commissione Consiliare dell'Area Assistenziale non viene convocata da due anni!!!

La Commissione dell'Area culturale, sportiva, assistenziale, del tempo libero e dell'istruzione pubblica non viene convocata dal novembre del 2009! Questo prova il disinteresse dell'Amministrazione Comunale per le esigenze della popolazione. Rinnovamento e Progresso ha denunciato il fatto nel sottostante articolo comparso sul numero del settimanale "La Nuova Voce", pubblicato il 14 dicembre 2011 (pagina 42).



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mercoledì 9 novembre 2011

Continua l'abusivismo edilizio a Castiglione Torinese

Il 4 novembre sull'Albo Pretorio Digitale del nostro Comune è stato inserito un documento intitolato "Elenco dei rapporti comunicati dagli Organi di Polizia riguardanti opere o lotizzazioni abusive ottobre 2011". Vi sono analizzati tre abusi edilizi, di cui ben due sono situati in Strada del Mondino. Considerato che questa via rappresenta uno dei territori più fragili dal punto di vista idro-geologico del nostro paese (in cui si sono verificate numerose frane) sarebbe auspicabile che i controlli al fine di scoprire gli abusi edilizi vi venissero intensificati.







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lunedì 7 novembre 2011

Le foto e i video proposti testimoniano la mancata messa in sicurezza di parti del territorio castiglionese da parte dell'amministrazione comunale.



In questi giorni anche Castiglione è colpita da abbondantissime piogge. 
Molte zone del nostro paese presentano criticità notevolissime dal punto di vista idro-geologico. 
Alcune sono state parzialmente risolte, come possono testimoniare due nostri concittadini che, residenti in Strada del Mondino, avevano scritto l'8 maggio 2010 alla geometra Cereser spiegando come le recenti piogge avessero “prodotto fenomeni di allagamento simili a quelli che si verificarono nel 2002. Allora come oggi i problemi derivano, molto probabilmente, dal mancato incanalamento delle acque piovane dagli scarichi prodotti in fase di costruzione delle nuove abitazioni in Strada del Mondino. Ad esempio, il muro di contenimento che taglia la collina è attraversato da tubi per lo scarico dell'acqua la quale viene dispersa nel prato sottostante e da qui nei terreni sottostanti. Anche la montagna artificiale creata dal terreno di riporto degli scavi ha probabilmente modificato il percorso delle acque piovane, provocando allagamenti in zone nuove”. Non ricevendo risposta scrissero al Sindaco il 26 giugno 2010 al Sindaco esplicando nuovamente la gravissima situazione esistente nella loro zona: in “aggiunta alla quantità di pioggia, è arrivata anche la massa d’acqua proveniente dagli scarichi del nuovo cantiere a monte della nostra proprietà, convogliando a valle fango, sassi e macerie. Contro la casa e il muretto di confine si sono verificati ristagni d’acqua, con danni alle fondamenta e allagamento della cantina, malgrado le consistenti protezioni che in recente passato predisponemmo. La massa di fango ha anche scavalcato il muretto di recinzione, invadendo il giardino. Inoltre si è creato un ristagno d’acqua a monte del confine, con il conseguente scavo di un rio sotterraneo che è emerso in più punti a valle, nel nostro terreno, riversandosi poi nella proprietà vicina e dilavando e infangando tutto sul percorso”. I nostri concittadini giustamente notarono come “in passato non si erano mai verificati episodi simili, malgrado piogge anche più intense e prolungate di quelle verificatesi in questo mese di giugno” perché “esisteva una rete di canali che convogliavano le acque verso scarichi predisposti, e accurata manutenzione dei canali da parte della proprietà del terreno a monte”. Questi canali sono stati “distrutti dalla cementificazione già eseguita e in corso, dai mezzi pesanti usati durante i lavori e durante il disboscamento che è stato effettuato lo scorso autunno. Il disboscamento ha inoltre peggiorato la capacità del terreno di assorbire l’acqua piovana”. I nostri concittadini terminarono la lettera segnalando che “le griglie per lo scolo delle acque lungo la parte bassa di strada del Mondino sono state completamente ricoperte da ghiaia, sassi e macerie. Sono state parzialmente pulite in superficie dai residenti ma restano tuttora non ispezionati i tombini” e richiedendo di conoscere “con un impegno scritto, quali provvedimenti intende prendere l’amministrazione per evitare il ripetersi di tali situazioni”. 
In risposta a questa missiva in luglio venne a fare un sopralluogo la responsabile dell'Ufficio Tecnico, geometra Cereser, con un collaboratore, su incarico del sindaco. Insieme ai nostri concittadini risalirono il versante della collina nei boschi e individuarono alcuni punti ove l'acqua piovana era incanalata in direzione sbagliata. In seguito la geometra Cereser convocò i proprietari dei terreni coinvolti, ingiungendo che venissero compiuti i necessari interventi per incanalare le acque piovane verso le tubazioni di raccolta e convogliamento al rio. Probabilmente qualcosa è stato fatto in quanto le recenti forti piogge hanno visto le acque arrivare nei corretti tubi di convogliamento. Ovviamente ci sono stati ancora allagamenti ma modesti e rapidamente assorbiti. Non si sono più formati laghi dove invece prima si formavano. 
Sarebbe buona norma e regola che simili interventi (insieme alla regolare pulizia dei tombini) fossero eseguiti anche in altre parti del Comune, ma purtroppo così non è. 
Lo vediamo in questi giorni: grazie alle recenti forti piogge alcune strade del paese sono diventate un torrente perché i tombini non scaricano più in quanto otturati da foglie e bastoni, come testimoniato dalle foto e dai video pubblicati nei post precedenti.


Castiglione Torinese: Comune ad elevato rischio idrogeologico.



In un documento (che pubblichiamo), stilato dalla Regione Piemonte, che illustra, tramite una scala di quattro livelli (in cui 1 è il grado minimo e 4 il grado massimo) il rischio di dissesto idrogeologico, il nostro comune occupa il livello 3: "Possibili problemi per l'incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi e l'interruzione delle attività socio-economiche, danni al patrimonio culturale". Purtroppo nulla è stato fatto per la prevenzione di questi rischi.


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Non avete nessun diritto di piangere (articolo di Domenico Finiguerra)


Proponiamo alla letttura dei nostri concittadini un interessante articolo intitolato "Non avete nessun diritto di piangere", scritto da Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Comune in provincia di Milano), capofila nella lotta al consumo del territorio, piaga che affligge il nostro Comune. 

Non avete nessun diritto di piangere di Domenico Finiguerra*


Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita, sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine di Confindustria e dei mercati finanziari. 
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che quando siete seduti sulle comode poltrone a Porta a Porta vi lanciate, l’uno contro l’altro le medesime ricette stantie: “Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono”. 
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che con il fazzoletto verde nel taschino avete chiesto il voto per difendere la pianura padana da invasioni di ogni genere e poi dagli assessorati comunali, provinciali e regionali avete vomitato sulle campagne padane la vostra porzione di metri cubi di cemento, insieme a tutti gli altri. 
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che avete giurato fedeltà alla Costituzione ma poi non ne rispettate l’art. 9: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, e approvate piani regolatori che hanno come unico obiettivo quello di svendere il territorio e di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione. 
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che, con l’arroganza di chi non ha argomenti, denigrate chiunque si opponga alla vostra furia predatoria di saccheggiatori del territorio. Voi che, con il risolino di chi è sicuro del potere che detiene, ridicolizzate tutti i giorni i comitati, gli ambientalisti, le associazioni, i cittadini, che mettono in guardia dai pericoli e dal dissesto idrogeologico creati dalle vostre previsioni edificatorie. 
Non avete nessun diritto di piangere! Voi che siete la concausa delle catastrofi alluvionali, dovute alla sigillatura e all’impermeabilizzazione della terra operate dalle vostre espansioni urbanistiche, dai vostri centri commerciali, dai vostri svincoli autostradali. Voi che avete costruito il vostro consenso grazie alle grandispeculazioni edilizie, ai grandi eventi, alle grandi opere o anche alla sola promessa di realizzarle. 
Non avete nessun diritto di piangere. Nessun diritto di piangere le dieci vittime dell’ennesima alluvione ligure. Né le vittime di tutte le precedenti catastrofi causate anche dalla vostra ideologia. Perché voi, iscritti e dirigenti del Partito del Cemento, siete i veri estremisti di questo paese. 
Siete i veri barbari di questo nostro paese. Siete la vera causa del degrado ambientale, della violenza al paesaggio e dello sprofondamento del paese nel fango. 
No. Non avete nessun diritto di piangere. 
E gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali. E gli italiani dovrebbero smettere di pregare davanti alle vostre altissime gru, totem di un modello di sviluppo decotto e decadente, che prima di collassare, rischia di annientare i beni comuni di questi Paese, di questo pianeta. 

*sindaco di Cassinetta di Lugagnano e promotore della campagna e del movimento nazionale “Stop al Consumo di Territorio” (www.domenicofiniguerra.it) 




 
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domenica 6 novembre 2011

Due video sugli effetti delle abbondanti piogge cadute in questi giorni.





Il primo di questi due video (girati da un nostro concittadino e pubblicati sul suo profilo facebook) documenta lo stato odierno delle strade fra via Monti e via Mario Caudana, l'acqua non è incanalata quindi giunge a grande velocità a valle, i tombini sono tappati da foglie e bastoni perciç non sono in grado di scaricare.


 

Il secondo mostra lo stato di via Mario Caudana e l'ingente quantitativo d'acqua trasportata dal Rio Maggiore in questi giorni.


 

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Strade allagate a Castiglione

Queste due foto (scattate da un nostro concittadino e pubblicate sul suo profilo facebook) documentano lo stato odierno di alcune strade tra via Mario Caudana e via Monti. L'acqua non è incanalata quindi giunge a grande velocità a valle, i tombini sono tappati da foglie e bastoni perciç non sono in grado di scaricare.








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venerdì 23 settembre 2011

Convocazione del consiglio comunale per giovedì 29 settembre 2011 alle ore 19:00.

Giovedì 29 settembre alle ore 19 si riunisce il Consiglio Comunale! Siete tutti invitati ad assistervi!


domenica 7 agosto 2011

Articolo sul Consiglio Comunale del 1 agosto 2011


Articolo apparso su "La Nuova Periferia" il 3 agosto 2011:


lunedì 1 agosto 2011

Nuove discariche abusive!!!

Articolo pubblicato sul settimanale "La Nuova Voce" il 27 luglio 2011.


I disastri di Strada del Mondino

Articolo pubblicato sul settimanale "La Nuova Voce" il 27 luglio 2011.


sabato 23 luglio 2011

Ora la procura indaga sulla villa della Ferrero

23/07/2011 - il caso

Ora la procura indaga sulla villa della Ferrero



Anche Gambarino sentito
dai pm sul suo immobile

Alberto Gaino
Torino


Le ville sono in costruzione sulla collina di frazione Cordova, a Castiglione


Chi ha pagato le ville di Castiglione? Nei giorni scorsi l’ex assessore regionale Caterina Ferrero e il suo ex alter ego alla sanità Piero Gambarino sono stati interrogati separatamente nell’inchiesta che è costata all’una il ruolo istituzionale e gli arresti domiciliari, all’altro un soggiorno prolungato in carcere. Il riserbo ha preceduto e seguito la loro convocazione in procura, ma, fra gli argomenti sollevati dai pm Paolo Toso e Stefano Demontis, c’è stato quello delle due ville costruite dal Consorzio Torino (presieduto per oltre dieci anni da Gambarino) a Castiglione Torinese, in frazione Cordova: una splendida collina sfregiata dal cemento e in particolare dagli abusi edilizi realizzati per ampliare le costruzioni fianco a fianco. I pm hanno posto domande sulle modalità di pagamento della villa di proprietà di Ferrero e del marito Claudio Coral (figlio di Nevio in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa). L’avvocato Roberto Macchia taglia corto: «Ciascuno ha pagato la sua parte, ci mancherebbe altro. Le ville non sono oggetto di contestazione».

Ma di indagine, sì. Tant’è vero che Ferrero si è presentata in procura con fatture per 77 mila euro che dovrebbero confermare le sue dichiarazioni. «A titolo esemplificativo». Perché, è altrettanto fuor di dubbio, che una villona in un posto incantevole non può costare come una portineria e nemmeno di quelle spaziose in una zona semincentrale.

Il Consorzio Torino e Gambarino hanno costruito molto sulle colline di Castiglione. Il faccendiere ha ancora la residenza in strada del Mondino dove, su Internet, si indica anche l’indirizzo di riferimento del condominio “I Girasoli”, complesso di 12 villette a schiera costruite dal solito Gambarino, con vista sull’intimitià dei dirimpettai.

Dove l’«edificatore» ha dato il meglio di sé è stato in frazione Cordova: i lavori di costruzione delle due ville, in fase ormai di ultimazione, sono stati bloccati nel novembre scorso in seguito alla frana provocata dai lavori e ai muraglioni realizzati in tutta fretta per bloccarla. Minacciava i vicini di casa. L’inchiesta sui maneggi nella sanità del duo Gambarino & Ferrero ha svelato quanto l’uomo brigasse nei primi giorni di dicembre per sistemare gli abusi edilizi alla sua maniera.

Il 5 dicembre, di sera, Ferrero comunica al suo braccio destro che è «partita una denuncia penale» e che «riguarda entrambi». Il giorno dopo Gambarino si dimette dalla presidenza del Consorzio Torino e con lui l’intero cda. Il 7 «Piero telefona ad un ingegnere - informa una relazione della Guardia di Finanza - e gli chiede se ha conoscenze al genio civile. Insiste nel dire che bisogna fare qualcosa, “altrimenti l’assessore deve dimettersi, perché è proprietario e la cosa è penale”. L’ingegnere suggerisce che si potrebbe sostenere che il Comune ha perso i disegni. Fa ipotesi su come si può nascondere la cosa».

Le ville sono da allora sotto sequestro. Una settimana prima di essere arrestato, Gambarino fu convocato dal pm Francesco Pelosi per quelle violazioni. Poi, è emerso il resto: i rapporti d’affari, anche nel Consorzio Torino, con esponenti della ‘ndrangheta (vicini alle cosche) riversatisi, come ombre pesanti, pure nella costruzione delle due ville in frazione Cordova.Per il gip Anna Ricci si trattò «di un vero e proprio regolamento di conti» il ferimento a coltellate, la sera del 13 aprile 1999, di Giuseppe Vergantino mentre rincasava dopo la chiusura del suo locale.

La procura aveva chiesto l’archiviazione del caso dopo un lunghissimo periodo in cui il fascicolo era rimasto in un armadio. La ragione: i due arresati della prima ora, zio e nipote, non erano stati riconosciuti dalla vittima quando questi, un mese dopo la gravissima aggressione, fu in grado di essere interrogato, una volta sciolta la prognosi riservata, e non li riconobbe. L’ordinanza di rigetto della richiesta di archiviazione trasmessa via fax nei giorni scorsi agli avvocati Vittorio Pesavento e Roberto De Sensi, difensori di Antonio Cinà e Nicolò Favata poggia sulla convinzione che Vergantino non avesse detto il vero non riconoscendo i suoi aggressori e ha disposto che le indagini riprendano e siano approfondite.

Di vicenda oscura e possibile regolamento di conti avevano parlato i giornali 12 anni fa per le modalità dell’aggressione e le numerose coltellate inferte alla vittima. Che era riuscita ad impossessarsi, nella colluttazione, di un cellulare risultato in uso a Antonio Cinà. La polizia gli perquisì la casa e trovò che il giovane aveva una vistosa fasciatura alla mano destra. In più venne rinvenuto un telefonino uguale a quello sottratto la sera prima a Vergantino che aveva riferito: «Uno dei miei aggressori aveva chiamato l’altro Antonio». Poi che erano albanesi. Il gip: «Si ritiene utile a distanza di diversi anni dai fatti di sentire nuovamente la persona offesa al fine di verificare se il mancato riconoscimento dei suoi aggressori fosse dettato dalla paura di ritorsioni». I due indagati, originari di Palermo, vivono da anni di nuovo nella loro città dove hanno avuto problemi con la giustizia.

mercoledì 29 giugno 2011

L'ombra dell'ndrangheta sulle ville di Castiglione.



cronaca
28/06/2011 - il caso

L'ombra dell'ndrangheta sulle ville di Castiglione


Le ha fatte costruire Gambarino per sé e per l’ex assessore Ferrero

ALBERTO GAINO,GRAZIA LONGO
torino

Emergono nuovi legami di Piero Gambarino con uomini della ‘ndrangheta, sulla costruzione delle ville, sua e di Caterina Ferrero. A dicembre, Gambarino si affanna al telefono - intercettato - per cercare di «sistemare» le violazioni urbanistiche nelle due ville - la sua e quella accanto, di Caterina Ferrero e del marito Claudio Coral - a Castiglione Torinese. Le ha fatte costruire come presidente del Consorzio Torino. Con i suoi interlocutori parlava esplicitamente della denuncia che lo accomuna tuttora all’allora assessore regionale alla Sanità e del pericolo che Ferrero dovesse dimettersi. Forse tanto imbarazzo, oggi minimizzato, nascondeva ben altra preoccupazione: che si scoprisse che alla costruzione delle ville in frazione Cordova avevano lavorato le imprese di soci molto più ingombranti per lui delle indagini sui suoi maneggi nella sanità.

Le due ville, in cima alla collina, sono enormi, in stile hollywoodiano. La loro costruzione - altro che piccole violazioni - è stata bloccata a novembre perché i lavori, eseguiti in difformità rispetto alle licenze, hanno provocato una frana che minacciava i vicini di casa. Il tabellone che dovrebbe indicare, come la legge impone, gli esecutori del progetto, subappaltatori compresi, è stato stranamente «resettato». Le ville sono diventate costruzioni senza padri.

C’è un motivo e siamo in grado di fornire una parte di quelle scomode informazioni: ad entrambe le ville ha lavorato la Sigma Costruzioni. E Achille Berardi di Salassa, titolare dell’omonima impresa edile, era socio dell’impresa costruttrice: il Consorzio Torino.

Della Sigma è contitolare Renato Spanò, specializzato nel movimento terra e di cui si parla nell’ordinanza di custodia cautelare dell’Operazione Minotauro come «compare di Antonino Occhiuto», capo della ‘ndrina di Rivarolo Canavese, e per essere intervenuto, con quel biglietto da visita, nei confronti di un piccolo imprenditore vittima di un tentativo di estorsione. Attuato, fra gli altri, da Berardi e da Valerio Ierardi, uno della cosca di Occhiuto, l’altro affiliato alla «locale» di Cuorgnè, con a capo Bruno Iaria. Sono le ‘ndrine che si spartiscono il territorio canavesano.

I due, arrestati nel blitz dei carabinieri contro la ‘ndrangheta, sono a loro volta oggetto di ritorsioni da parte del «Crimine» dell’« onorata società» che raccoglie denaro per l’assistenza degli affiliati in carcere. In una conversazione intercettata un ‘ndranghetista sbotta: «Quei due han fatto un sacco di soldi e adesso non vogliono cacciare niente».

Berardi e Ierardi, ciascuno per la propria cosca, diventano soci, con quote paritarie del 10 per cento, di Sport nel Canavese, srl con la quale Gambarino ottiene la convenzione per 25 anni del PalaLancia di Chivasso, 10 mila metri quadri di piscine, campi di calcio (costruiti da Berardi) e giochi per bambini. La struttura ha una club house con ristorante e bar gestiti dalla convivente di Spanò. Lo stesso soggetto si assicurava che non si sporgesse denuncia contro Berardi e Ierardi.

Non c’entra nulla con questo bel milieu, ma a dimostrazione che Gambarino non molla gli amici (o non viene da loro mollato) è che il direttore dei lavori in strada Cordova è l’architetto Maurizio Pasqualino Fico, indagato in uno dei rami dell’inchiesta sulla sanità.

Gambarino abitava quasi sulla sommità della collina di Castiglione Torinese, ha potuto vederne per tempo il grande sviluppo edilizio e avervi una parte con il «Consorzio Torino (fra cooperative di produzione e sviluppo)» aderente all’Unione provinciale delle Confcooperative. Dai documenti messi in rete dal Comune di Castiglione emerge l’attività del consorzio in quell’area sin dal 1995, quando Gambarino ne diventa presidente. Carica che abbandona improvvisamente il 6 dicembre scorso, quando le telefonate lo segnalano in grande agitazione per il pasticcio delle due ville. Si dimettono anche i tre consiglieri del cda e subentra loro un amministratore unico.

Altro snodo è in strada della Cebrosa 86/A dove hanno sede quasi tutte le società che fanno capo a Gambarino, e dal 1998 anche un’«unità locale» del Consorzio Torino. In strada della Cebrosa, fra il Canavese e la collina di Castiglione, un incrocio ideale degli interessi di Gambarino legati ai CoralFerrero (di cui il capofamiglia Nevio è in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa) e agli investimenti immobiliari e in altri settori.

Recentemente Gambarino si è dato anche ai servizi finanziari? Coincidenza vuole che più di un sito Internet stia reclamizzando una srl con sede in strada della Cebrosa 86/A che si chiama «Consorzio fra cooperative di produzione e lavoro Torino», quasi un omonimo del consorzio che ha costruito le ville.

giovedì 9 giugno 2011

Cordova


Cordova

Da anni Rinnovamento e Progresso chiede chiarimenti alla Giunta, su questa villa che ha deturpato Cordova!
Guardate il nostro post di aprile.

lunedì 23 maggio 2011

Oggi consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale è il luogo dove i cittadini possono sapere cosa sta succedendo al loro paese, come viene amministrato, e quali sono le scelte che cambieranno in meglio o in peggio la loro vita.
E' un momento importante, e in quanto tale ci stiamo battendo perchè tutti coloro che lo riterranno utile possano avere la possibilità di seguirlo via Internet...per farlo abbiamo però bisogno del vostro supporto, della vostra presenza....Appuntamento allora in Sala Consiliare alle 19..!

..."Prima ti ignorano....poi ti deridono...poi ti combattono..poi vinci!"

giovedì 19 maggio 2011

In seguito all'incontro di questa mattina, richiesto dal Sindaco e gli Assessori relativamente alla mia richiesta di avere il file audio dell'ultimo Consiglio Comunale, vi comunico l'esito delle risposte:
- Il file non può essere dato poichè l'Assessore Moretti (assessore all'informatica!) ha un contratto privato inerente il suo lavoro in cui ha ceduto i diritti della sua voce (fà pubblicità utilizzando la sua voce!) e non può metterla a disposizione!!
- In mancanza di un regolamento che normi la materia la giunta non ritiene di passare un file in cui vi è una registrazione a cui i consiglieri non hanno dato assenso alla divulgazione.
- Il file potrebbe essere soggetto a manipolazioni e a relative diffide o querele.
- La trasparenza è assicurata perchè hanno anche spostato l'orario (dalle 18 alle 19) del Consiglio. I cittadini quando voglioni possono incontrare il Sindaco, che è disponibile al dialogo, e poi i lavori del Consiglio non interessano così tanto.
- La gestione, a loro avviso, richiederebbe l'impiego di una persona che non possono permettersi.

Le mie osservazioni:
Il Consiglio comunale è un momento importante che appartiene a tutti i cittadini e non solo a quelli che il nostro gruppo rappresenta. Se vi sono diffidenze nella gestione del file, ho chiesto che fossero loro a pubblicarlo sul sito del Comune, fatto che porterebbe anche ad un miglioramento dell'immagine dell'Amministrazione. L'esempio del Comune di Torino, della Regione, di altri comuni (Settimo) dovrebbe in qualche modo rassicurare sulla legittimità di questa operazione che la tecnologia mette a disposizione!
Insomma i diritti sulla voce che Moretti ha ceduto, i diritti alla privacy dei Consiglieri, e quelli sulle informazioni "sensibili" discusse in Consiglio, impediscono di rendere pubblico il file del Consiglio Comunale!
Mi hanno così consegnato il verbale cartaceo della riunione (che vi trasmetterò appena mi trasmettono il file word)...

Si sono impegnati ad affrontare la problematica in sede di revisione del Regolamento del Consiglio Comunale.

Il tutto, lasciatemelo dire, mi sembra paradossale!!...
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Elisabetta Fumarola
19/5/2011

sabato 2 aprile 2011

La disattenzione ai problemi idrogeologici del territorio costerà ai cittadini 80 mila euro:



Questo è il costo per la riparazione di strada del Luogo, ora chiusa a causa della frana provocata dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi.
Leggete l'articolo pubblicato sul settimanale "La Nuova Periferia" mercoledì 30 marzo 2011:


Trasparenza amministrativa?

Articolo pubblicato sul settimanale "La Nuova Periferia" mercoledì 30 marzo 2011:




Articolo pubblicato sul settimanale "La Nuova Voce" mercoledì 30 marzo 2011: