lunedì 20 luglio 2009

I disagi degli abitanti della frazione San Martino

Quando s'iniziò a parlare della possibilità di realizzare un PEC a San Martino gli abitanti giustamente insorsero inviando questa lettera al sindaco:

Ecco il testo:

Castiglione, lì 07.05.06

Al Sig. Sindaco

Comune di Castiglione T.se

Oggetto: P.E.C. in località San Martino — Proprietà Soc. Immobiliare PALMA s.n.c. Osservazioni ex art 43 comma 4 l.r. 56/77 s.m.i.

I sottoscrìtti cittadini, residenti nella borgata di San Martino, in strada San Martino, in Via Lunga e in zone limitrofe, rilevato che l’edificazione di un nuovo, consistente insediamento abitativo, quale quello previsto dal PEC in oggetto, comporterebbe conseguenze negative per la popolazione residente, presentano la seguente osservazione e proposta scritta in merito al PEC in oggetto.
I sottoscritti preliminarmente osservano che la realizzazione di nuove unità abitative in posizione dominante su tutto l’intorno, in un contesto a prevalenza boschiva, comporta un impatto ambientale rilevante, senza entrare nel merito di un’eventuale possibilità di intercettazione di siti ad interesse archeologico, visti i recenti ritrovamenti nelle zone limitrofe.
Il continuo inserimento di elementi estranei alla naturale costituzione del sito implica ferite non sanabili che, sia nell’immediato intorno sia in un contesto di area vasta, determinano un quasi costante deturpamento dell’ elemento positivamente più caratterizzante della conurbazione urbana torinese: “ la collina torinese”.
E ciò a maggior ragione quando l’inserimento avviene , come l’edificazione in oggetto, in una collocazione apicale rispetto alla morfologia del terreno, in modo tale da costituire una violenta modificazione antropica di quei bene che dovrebbe essere, in una società civile, di comune godimento e quindi salvaguardato dal potere istituzionale, indipendentemente dalla presenza o meno di vincoli e difese legislative: il panorama naturale.
Infatti in un Europa dove si privilegia la valorizzazione dell’elemento paesaggistico ed ogni intervento viene preliminarmente sottoposto a Valutazione d’impatto Ambientale per garantire, oltre alla conservazione del paesaggio, la valorizzazione naturalistica dello stesso e si progettano opere di compensazione e di mitigazione degli impatti sia temporanei sia permanenti, ci si domanda quale Amministrazione possa consentire un ulteriore scempio ambientale.
Fatto salvo quanto sopra e pur ribadendo l’estremo malcontento, in questa sede ci si limita a sottolineare le problematiche connesse ad un aumento demografico in una zona dove le infrastrutture (strade, fognature, acquedotto, illuminazione pubblica,....) sono già in condizioni precarie e disastrate, come qui appresso evidenziato:
I. All’impatto delle nuove costruzioni in previsione del PEC in oggetto va addizionato I’ impatto del costruendo complesso abitativo in località il Poggio. e poiché i residenti castiqlionesi attuali di Via Lunga sono 92 e di str. San Martino sono 185. si evidenzia che aggiungere 9 (Il Poggio) e 18 (San Martino) nuove unità abitative, considerando una media di 3 persone per unità significa un incremento di circa il 30% della popolazione della zona.
2. La viabilità a servizio dell’intero concentrico è costituita esclusivamente da Via Lunga, str. S. Martino, str. del Balzetto e str. Valle Bontempo. che presentano tutte le seguenti criticità:

• Sedime stradale notevolmente ristretto (nessuna permette un traffico a doppio senso di marcia);
• Pendenza notevole con curve pericolose;
• Sedimi stradali sconnessi;
• Visibilità limitata;
• Scarsa illuminazione, ove non del tutto assente;
• Totale assenza di segnaletica sia orizzontale che verticale;
• Pericolo di percorrenza soprattutto per pedoni e ciclisti (manca qualsiasi tipo di protezione e di marciapiede.

3 Le opere di smaltimento delle acque nere già ad oggi presentano problemi di pendenza e portata, con conseguenti esalazioni maleodoranti rilevabili nell’intera borgata.
4 L’acquedotto già attualmente nelle ore di maggior richiesta non garantisce una potenza ed una portata idonee alle esigenze minime di un nucleo famigliare.
Alla luce di quanto sopra i sottoscritti richiedono, oltre ad una preliminare analisi degli impatti ambientali che l’intervento determina sia in fase di realizzazione (polveri, rumori, vibrazioni e incremento del traffico pesante), sia in fase definitiva (viabilità ordinaria, fognature e acquedotto), una sostanziale riduzione del numero di edifici in progetto e/o misure di compensazione e mitigazione tali da superare o almeno ridurre in limiti accettabili le problematiche sopraesposte.

Si propone di conseguenza che la convenzione tra Comune e proprietà sia modificata alla luce di quanto esposto.

Distinti saluti

(seguono le firme di più di 165 persone)

Purtroppo questo appello è stato ignorato dal sindaco.

I lavori di sbancamento della collina stanno provocato gravi scempi sotto il piano paesaggistico di cui sotto alleghiamo le foto:

La viabilità di San Martino è gravemente danneggiata da questa situazione: i pesantissimi camion (oltre 30 tonnellate!) che portano via la terra ricavata durante i lavori di sbancamento stanno danneggiando enormemente la strada e rompono i tubi dell'acquedotto posti sotto il manto stradale, il loro continuo passaggio ha provocato una frana in via Lunga in cui un palo della luce ha ceduto trascinandosi dietro buona parte del manto stradale, frana non ancora ripristinata, ed è avvenuta ad aprile!, vedi foto sottostanti)

con camion più piccoli.
Si eseguano i lavori di sbancamento solo nelle fasce orarie di minor transito del traffico privato, riducendo al minimo il disagio per la popolazione.
Visto che sono iniziati i lavori di costruzione degli alloggi bisogna iniziare ad allargare la porzione di strada compresa negli oneri d'urbanizzazione.
Bisogna potenziare l'acquedotto perchè già ora è al limite della sua portata, non è in grado di fornire le nuove abitazioni.
La Bettinetti dimostra decisamente che non è affatto il sindaco di tutti i castiglionesi!

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